Lo zinco cloruro (ZnCl₂) è uno dei sali di zinco più solubili, permettendo un rapido rilascio di ioni Zn²⁺, e per questo impiegato in formulazioni per l’igiene orale. Gli ioni Zn²⁺ liberati svolgono molteplici azioni biologiche nel cavo orale, dalla riduzione della carica microbica alla stabilizzazione della matrice mineralizzata e proteica¹.
Dopo l’applicazione, una quota significativa di ioni Zn²⁺ resta adsorbita su placca, pellicola salivare e tessuti molli, mantenendo la propria attività per molte ore².
Meccanismi antimicrobici e antibiofilm
Gli ioni Zn²⁺ interagiscono con la parete batterica e con enzimi chiave (gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi, enolasi), inibendo la glicolisi, la sintesi proteica e alterando la permeabilità di membrana.
Studi in vitro mostrano MIC (Minimum Inhibitory Concentration)* di 0,1–0,5 % per Streptococcus mutans, Porphyromonas gingivalis e Fusobacterium nucleatum³. Rivestimenti a base di ZnCl₂ riducono la formazione di biofilm clinici del 55–70 % e mantengono attività preventiva fino a 168 ore⁴.
Azione antiplacca e prevenzione della gengivite
ZnCl₂ ostacola la precipitazione dei fosfati di calcio nella placca, riduce l’adesività batterica e contrasta l’accumulo di biofilm. In un trial clinico di sei mesi con dentifricio a base di amine + zinco + fluoruro si sono osservate riduzioni medie di placca (~25 %) e dell’indice gengivale (~20 %)⁵. L’associazione con Cetilpiridinio cloruro (CPC) in collutorio ha inoltre dimostrato ulteriori benefici (‑28 % placca, ‑22 % sanguinamento)⁶.
Controllo dell’alitosi e neutralizzazione dei composti solforati volatili
ZnCl₂ lega e ossida direttamente l’idrogeno solforato (H₂S) e inibisce i batteri produttori di composti volatili solforati responsabili dell’alitosi, come Fusobacterium nucleatum e Prevotella intermedia⁷. La concentrazione di composti volatili solforati diminuisce notevolmente nella bocca, per almeno 8 ore dall’applicazione. Formulazioni con ZnCl₂ + CPC potenziano ulteriormente l’effetto di contrasto su questi composti responsabili dell’alitosi⁸.
Effetti su sensibilità dentinale e protezione dello smalto
ZnCl₂ favorisce l’occlusione tubulare tramite precipitazione di sali di zinco e fluoruro, riducendo la permeabilità dentinale. Un desensibilizzante con ZnCl₂ ha ridotto la sensibilità del 60 % in 8 settimane⁹. In associazione a fluoruri, Zn²⁺ migliora la resistenza dello smalto alla demineralizzazione e promuove la remineralizzazione delle lesioni iniziali¹⁰.
Interazioni con enzimi: azione antiMMP
Zn²⁺ inibisce competitivamente le metalloproteinasi matriciali coinvolte nella degradazione del collagene, legandosi ai siti attivi delle collagenasi e proteggendo la matrice collagenica dalla degradazione¹.
Sinergie con altri principi attivi
Cetilpiridinio cloruro (CPC): combinazioni ZnCl₂ + CPC potenziano l’attività antimicrobica e anticomposti solforati volatili⁶.
Fluoruri: Zn²⁺ + F⁻ modulano la cristallizzazione dell’idrossiapatite, stabilizzando più efficacemente lo smalto rispetto al solo fluoruro².
* MIC (Minimum Inhibitory Concentration): concentrazione minima che inibisce la crescita batterica.
Bibliografia
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